Il 6 aprile, presso l’Auditorium del Savoia Hotel Regency di Bologna, quasi mille persone hanno preso parte all’anteprima mondiale di MAIA, l’applicazione di intelligenza artificiale di proprietà della società americana My Maia Inc. Questo progetto è finanziato dalla DT Socialize Holding e sviluppato dal team completamente italiano di Synapsia. Descritta come una “sorta di compagna di vita, o meglio una Life Copilot“, Maia va oltre le solite applicazioni che conosciamo, che si limitano a generare testi o immagini. Tuttavia, secondo Stefano Mancuso, COO di Synapsia, questa applicazione “rappresenta oggi un salto qualitativo nei prodotti di intelligenza artificiale perché a differenza di tanti altri – ChatGPT tra le più note – offre la possibilità di fruirne in modo totalmente personalizzato, tagliato su misura del proprio utilizzatore”. Daniele Marinelli (DT Socialize): “MAIA è per la quotidianità è in corso una rivoluzione contribuita dai 50.000 utenti che stanno addestrando l’intelligenza artificiale.“
Magicq e Neural ID i segreti del successo di MAIA
Ci sono due ragioni principali dietro il successo di MAIA: innanzitutto, il suo “cervello” è rappresentato da Magiq, un modello innovativo in open source che non solo è stato addestrato in tre lingue diverse (inglese, francese e italiano), ma è in grado anche di riflettere le specificità culturali e colloquiali di ciascuna. In secondo luogo, l’app è stata progettata con l’auto-profiling in mente, attraverso la Neural ID, un’identità digitale che continuamente studia, monitora e memorizza le preferenze, i comportamenti e le scelte dell’utente. Pertanto, se due amici rivolgessero domande specifiche MAIA su un argomento preciso (ad esempio, la scelta di una nuova automobile), riceverebbero risposte diverse perché l’app migliorerebbe la ricerca basandosi sulle informazioni dell’utente, proponendo modelli diversi in base alle abitudini di spesa, al numero dei membri della famiglia, alle preferenze ecologiche e altro ancora.
MAIA può essere vista come l’equivalente reale del computer di bordo dell’astronave Enterprise, che, grazie al suo vasto archivio di conoscenze, comprendeva perfettamente le domande poste dall’equipaggio di Star Trek e rispondeva in modo impeccabile a ogni quesito. Le potenzialità di MAIA sono virtualmente infinite e inesauribili, grazie al suo continuo processo di apprendimento. Concretamente, questa applicazione rappresenta un significativo passo avanti verso l’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) di livello umano. MAIA ridefinisce il rapporto tra individui e tecnologia, garantendo al contempo la privacy nel trattamento dei dati, un aspetto fondamentale del progetto. L’interazione che offre è estremamente personalizzata, segnando un progresso notevole nell’evoluzione dell’AI.
Spiegandone le potenzialità, Mancuso ha affermato che “MAIA è totalmente un nuovo modo di interpretare l’intelligenza artificiale ponendola al servizio della vita di tutti i giorni”. Infatti, grazie alla “sua combinazione unica di personalizzazione, privacy e specializzazione linguistica, non è soltanto un prodotto tecnologico avanzato, ma una visione per un futuro in cui la tecnologia si adatta all’individuo”.
A partire da lunedì 8 aprile, la nuova applicazione è disponibile negli app store di iOS e Android. MAIA offre una base di servizi gratuita, mentre un abbonamento mensile consente l’accesso a funzionalità avanzate, tra cui un archivio dove è possibile caricare documenti, link e qualsiasi altra informazione che si desidera far apprendere a MAIA apprenda perché sia in grado di rispondere alle future domande.
Qualche statistica dal settore dell’Intelligenza Artificiale
Il lancio di MAIA avviene in un momento di forte espansione del mercato dell’Intelligenza Artificiale. In Italia, secondo i dati forniti dall’’”Osservatorio Artificial Intelligence” della School of Management del Politecnico di Milano, lo scorso anno ha registrato una crescita del 52%, raggiungendo un valore di 760 milioni di euro, dopo un aumento del 32% nel 2022 rispetto al 2021. La maggior parte degli investimenti è destinata a soluzioni per l’analisi e l’interpretazione di testi per la ricerca semantica, la classificazione, la sintesi e la spiegazione di documenti o agenti conversazionali tradizionali. Tuttavia, i progetti di Intelligenza Artificiale Generativa rappresentano ancora solo il 5% del totale (38 milioni di euro). Attualmente, sei grandi aziende italiane su dieci hanno avviato almeno un progetto di Intelligenza Artificiale, anche solo a livello sperimentale. Inoltre, due terzi delle imprese hanno già discusso internamente delle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale Generativa, con una su quattro che ha iniziato una sperimentazione (il 17% del totale). Nel 2023, quasi tutti gli italiani (98%) hanno sentito parlare di Intelligenza Artificiale e più di un quarto (29%) ha una conoscenza medio-alta dell’argomento. Sebbene ci sia un grande interesse, persiste una certa confusione: tre italiani su quattro hanno sentito parlare di ChatGPT, ma solo il 57% conosce il termine “Intelligenza Artificiale Generativa”.
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